Great writing Un grido di dolore. E una pressante richiesta. “Voglio una donna!”, urlava Ciccio Ingrassia arrampicato sull’albero in “Amarcord” di Federico Fellini. Roger Rosenblatt ha i toni più composti di chi scrive benissimo (da romanziere, da giornalista, da commediografo) e come piedestallo sceglie il New York Times. Due parole sole – Great Writing – per chiedere ai romanzieri e ai memorialisti di fare sul serio. E’ stufo di vederli cincischiare, di sentirli parlare delle loro fisime come se fuori non esistesse un mondo fatto di carne, sangue, dolore, morte, anche di eroismi degni del nome. Mariarosa Mancuso 15 AGO 2012
Sopravvivere al New Yorker Colloquio di lavoro al New Yorker, anno 1957. “Signorina, sa battere a macchina?”, chiede l’intervistatore E. B. White. Non un cacciatore di teste, neppure il capo del personale: era un famoso scrittore di libri per bambini come “La tela di Carlotta” o “Stuart Little”, nonché coautore del popolarissimo manuale “Elements of Style” (strumento di lavoro sempre a portata di mano nelle redazioni anglosassoni, per quanto bizzarra l’abitudine possa sembrare in una redazione italiana). “Non so battere a macchina”, risponde la ragazza, laureata all’Università del Minnesota e in cerca di primo impiego. Mariarosa Mancuso 05 AGO 2012
Contro la litania di chi dice che "è colpa di Batman" Non si chiudono le scuole dopo Columbine, non si vietano i raduni e i campeggi giovanili dopo Oslo, non si tirano giù le saracinesche dei supermercati dopo una scatoletta esplosiva, non si vieta “Il giovane Holden” perché lo leggeva l’assassino di John Lennon. Sarà difficile però impedire ai superstiziosi di considerare Batman il nuovo Superman, nel senso del supereroe maledetto. Già lo si guardava con tristezza, pensando al suicidio di Heath Ledger alias “The Joker”. Leggi Da Oslo a Denver, le stragi sono sempre più sofisticate Mariarosa Mancuso 23 LUG 2012
Popcorn Perché bisteccone Baldwin adesso vuole fare il sindaco Bisteccone Baldwin. Lo prendevano in giro – mettendo nel mucchio i tre fratelli attori Stephen, William e Daniel - anche Trey Parker e Matt Stone nel South Park movie “Più grosso, più lungo e tutto intero” (doppi sensi voluti, era fresco il ricordo di Lorena Bobbit). “Beefcake”, come il film di Thom Fitzgerald che celebrava le riviste degli anni 50 e 60 dove i maschi esibivano i loro muscoli in costume da bagno, o altri panneggi classici, a scopo più erotico che ginnico. Mariarosa Mancuso 09 LUG 2012